IL PRESIDENTE SANTINON INTERVIENE SULL’EDITORIALE DI FRANCESCO GIAVAZZI, CORRIERE DELLA SERA 2 AGOSTO 2020.
Bene ha fatto Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera di oggi (02.08) a proporre un’articolata riflessione sui cambiamenti necessari alla nostra scuola, tantopiù e con tanta più urgenza in questa fase post (speriamo) emergenza epidemiologica.
Come IPAB per i Minori non entriamo nel merito delle misure per la ripartenza di settembre, sperando che soprattutto i tecnici possano garantire la migliore sicurezza in un quadro di diffusione del virus quanto mai incerto. Le maldestre rassicurazioni della Ministra Azzolina, purtroppo, fanno infatti comprendere come sia corta visione e scarsa la competenza di chi, al governo, vede il futuro del Paese affidato, forse giocosamente, a banchi con le ruote e a orari variabili.
I temi posti da Giavazzi sono invece ben più interessanti. Mi riferisco all’opportunità, sempre sostenuta da IPAB per i Minori, che il “post virus” ci offre di pensare ad una scuola che diventi presìdio di educazione, formazione, cittadinanza. Mi riferisco all’immenso patrimonio immobiliare del nostro sistema scolastico, presente in ogni comune d’Italia, frutto di investimenti di generazioni e che, anche se magari mal ridotto, spesso rappresenta l’unica istituzione sul territorio, l’unico Tricolore esposto sulla piazza. Le scuole devono diventare centro pulsante, aperte ben oltre l’orario di lezione ed il canonico periodo da settembre a giugno, per offrire risposta concreta alla drammatica emergenza della povertà educativa.
Lo sforzo deve essere indirizzato prioritariamente ad “offrire di più”. L’occasione è irripetibile, le risorse disponibili anche. E’ il momento di uno scatto d’orgoglio, anche della comunità dei docenti; è il momento di superare riti e stantie posizioni sindacali; è il momento di impegnarsi per una “scuola dopo la scuola dentro la scuola”, che possa unire ulteriore offerta d’istruzione (sfido a dire che non ve ne sia bisogno!) ma anche integrazione con attività extra scolastiche, formative e di educazione civica, di sport e di relazione tra coetanei. Una “rete” di formazione ed educazione che, incentrata sulle strutture scolastiche e sul patrimonio del miglior insegnamento al mondo possa rappresentare opportunità vera, con il territorio e tutte le sue variegate espressioni, con le istituzioni e con il necessario raccordo verso il mondo produttivo ed universitario.
Dobbiamo fare uno sforzo, progettuale prima di tutto: una scuola aperta 12 ore al giorno è possibile; cortili scolastici e palestre nelle quali promuovere sport e interessi, biblioteche da aprire al territorio, aule in cui ospitare musica, teatro, studio assistito, educazione civica, formazione continua … ci sono e sono la vera risorsa. Occorre però volontà, anche politica. Occorre certamente investire nelle retribuzioni, non però a pioggia a garantire rendite di posizione sulle 18 ore settimanali. Occorre, con uno stereotipo (mi sia perdonato!), uno scatto d’orgoglio nazionale.
Il rafforzamento dell’offerta educativa oltre l’orario scolastico è il primo investimento per il futuro di un Paese -il nostro purtroppo- dalle mille eccellenze anche nella scuola ma drammaticamente piegato dal calo demografico, dall’impoverimento delle competenze, dal divario territoriale e sociale, dall’abbandono scolastico, dalla povertà educativa e relazionale.
Il Presidente di IPAB per i Minori di Vicenza, Gian Pietro Santinon